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Presentata in Tribunale la visura camerale della Proprestige S.r.l

La Proprestige S.r.l aveva fatto parlare di sé tre anni fa, quando alcuni soci stavano iniziando a rimetterci. Stando alle intenzioni, l'azienda si comportava come un fondo di investimento: acquistava hotel dismessi per rimetterli a nuovo.

Lo scopo era rivendere le strutture, oppure gestirle in proprio. La notizia del fallimento è balzata alle cronache perché risultano in visura camerale come soci il candidato sindaco di Parma Maurizio Saia e diversi calciatori famosi (come Montolivo e Toni).

Anche se la visura camerale è stata presentata in Tribunale, nessuno sa quantificare il debito della società: se da un lato Saia ammette di averci rimesso, il curatore fallimentare non rilascia dichiarazioni. D'altra parte, solo la visura camerale online è disponibile: il Registro delle Imprese competente non ha altro sui movimenti della società.

Il caso scoppia per una compravendita immobiliare sospetta in Austria: l'operazione sarebbe nata per favorire gli amministratori e non i soci. L'inchiesta, però, non aveva dato riscontri, se non la chiusura definitiva della società da parte del Tribunale, che ha disposto pignoramenti per pagare i creditori.

Il fatto che non ci fossero documenti sufficienti per stabilire il fatturato non è tanto da imputarsi ai soci come Saia e i calciatori, ma agli amministratori: infatti, tutti coloro che hanno investito nel progetto hanno rimesso parte del capitale inizialmente investito nel settore immobiliare.

Non conoscere di persona chi gestiva i capitali per gli investimenti immobiliari e il trovarsi in una congiuntura economica difficile (il mercato immobiliare non è certo il più florido per investire in questo momento) ha generato quindi una situazione poco chiara.

Per saperne di più, i soci hanno quindi interpellato il Tribunale denunciando le prime perdite. La situazione non è ancora chiarissima, ma quel che è certo è che i movimenti dell'azienda non si trovavano facilmente online come le visure camerali

Una situazione paradossale, oggi alla ribalta per i soci eccellenti caduti nella bolla speculativa: d'altra parte, personaggi del genere investono spesso senza un rapporto diretto con chi gestisce i fondi a causa della propria attività lavorativa.

Come spiega lo stesso Saia, spesso ci si fida dei documenti ufficiali e di chi amministra, basando su questi pilastri la bontà di un investimento che non sempre può riuscire.