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Amministrazioni condominiali a milano
RIFORMA
Come molti ormai sanno, il 18 giugno del 2013 è stata introdotta una riforma legislativa per quanto concerne le amministrazioni condominiali a Milano. Questa apporta una serie di modifiche, alcune delle quali anche molto sostanziose in riferimento alle normative precedenti. In particolare si tratta della riforma n.220/2012 "Modifica alla disciplina del condominio negli edifici", studiata per fornire agli inquilini una maggiore autonomia e dei maggiori diritti nei confronti dell'amministratore condominiale. Alcuni articoli della riforma avvenuta hanno sostituito gli articoli più vecchi, in particolare l'articolo num. 9 della riforma ha sostituito il 1129, il 10 ha rimpiazzato il 1130, mentre il 1130-bis è stato cambiato con l'articolo numero 11 della riforma. In materia di amministrazione condominiale del Codice civile l'articolo numero 12 ha inoltre sostituito il 1131. Grazie ai moltissimi cambi avvenuti sono state aperte le porte agli animali domestici, che ora potranno avere accesso ai condomini di Milano anche senza un'autorizzazione dell'amministratore (rispettando comunque il regolamento del condominio). Viene posta una maggiore attenzione sugli inquilini considerati morosi. Questi avranno mezzo anno di tempo per colmare i propri ritardi, oppure dovranno pagare una multa che varia dai 200 agli 800 euro. La riforma apre anche alla creazione di un sito internet condominiale, utile per i bisogni degli inquilini e per gli obblighi dell'amministratore. Tralasciando poi le numerose innovazioni studiate per portare l'organizzazione delle amministrazioni condominiali verso un costante miglioramento, è stata permessa la possibilità di installazione dei pannelli solari per l'energia rinnovabile. Grazie a questa possibilità, l'energia elettrica utilizzabile dagli inquilini potrà causare meno danni al sistema ecologico. Inoltre, gli stessi inquilini potranno risparmiare sulla bolletta.
AMMINISTRATORE
Per tutte le amministrazioni condominiali Milano è d'obbligo la presenza di un amministratore incaricato. Dopo la riforma questi rimane comunque una figura di alto rilievo, anche se con un campo d'azione un po' ridimensionato. L'amministratore può restare in carica per un anno. Qualora il suo lavoro venga valutato positivamente dagli inquilini, il contratto di lavoro potrà essere prolungato. Ovviamente, in casi di gravi errori un amministratore condominiale può essere rimosso dal suo posto di lavoro. Qualunque amministratore condominiale, per diventare tale, deve aver frequentato un corso di studio specifico. E' necessario svolgere l'esame finale del corso e ricevere il diploma. Per essere abilitati alla professione e avere in carico un condominio, si deve essere esenti ai precedenti penali. Come requisito opzionale, agli aspiranti amministratori viene spesso richiesto almeno un anno di lavoro per poter svolgere questo tipo di professione nella città di Milano.
OBBLIGHI
Quella dell'amministratore condominiale è una figura che ha molti obblighi, il principale tra i quali è quello riguardante un'ottimale gestione delle risorse finanziarie del condominio. Dunque l'amministratore deve rendere il maggiormente trasparenti possibile le eventuali entrate e uscite finanziarie, con tanto di conto corrente condominiali apposta dedicato. Egli deve conoscere le normative vigenti in materia di amministrazione condominiale, essere a conoscenza dei requisiti di manutenzione per l'impianto elettrico e per i tubi di scarico delle acque chiare e scure, oltre a possedere tutta una serie di conoscenze tecniche specifiche. Ogni amministratore condominiale ha l'obbligo di saper risolvere le varie situazioni problematiche condominiali in assoluta serenità, per non appesantire l'atmosfera di convivenza nel condominio. Oltre alle capacità di problem solving, gli amministratori possono decidere se installare sul tetto i pannelli solari, gli impianti di ricezione del segnale televisivo; possono indire delle assemblee per discutere dei problemi del condominio o raccogliere i fondi necessari per realizzare un progetto. Bisogna ricordarsi, che ogni condominio con più di 11 unità immobiliari ha diritto alla formazione di un consiglio comunale di 3 membri, i quali potranno controllare il lavoro dell'amministratore condominiale.