Comunità, associazioni ed enti pubbliciComunità, associazioni ed enti pubblici

5 x 1000: a quale associazione destinare il proprio aiuto

Il 5 x 1000 può essere destinato dai contribuenti italiani in maniera molto semplice: occorre solo apporre la propria firma nella dichiarazione dei redditi e compilare lo spazio dedicato con il codice fiscale dell’organizzazione che si ha intenzione di sostenere a livello economico. Il 5 x 1000, infatti, non è altro che una parte dell’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, che un cittadino italiano può decidere di assegnare a un ente non profit o a un’organizzazione che si occupa di ricerca sanitaria, universitaria o scientifica. Per i contribuenti non c’è alcun costo, dal momento che tale parte di imposta sarebbe in ogni caso versata e finirebbe nelle casse dello Stato. Se, infatti, il contribuente non firma e non compila il riquadro dedicato al 5 x 1000 nel modello 730, l’imposta resta allo Stato.

Come scegliere il destinatario del 5 x 1000

 MSF è la onlus a cui donare il 5 x 1000, ma è molto vasta la gamma di organizzazioni a cui si può decidere di devolvere la propria parte di imposta, a discrezione del contribuente. È importante, però, scegliere un ente che sia stato ammesso dai ministeri di competenza a questo beneficio. Si tratta di organizzazioni che si occupano di volontariato, di ricerca sanitaria o di ricerca scientifica, di onlus, di amministrazioni comunali, di associazioni sportive dilettantistiche o di enti che hanno a che fare con la tutela di aree protette, di beni paesaggistici o di beni culturali.

Il finanziamento del terzo settore

In sostanza il 5 x 1000 è un mezzo attraverso il quale è possibile finanziare il terzo settore: uno strumento prezioso per numerose realtà che anche grazie a questa risorsa hanno l’opportunità di migliorare le condizioni di vita di famiglie, adulti e bambini, di sostenere la cultura, di sovvenzionare la ricerca, di promuovere lo sport o di tutelare l’ambiente. Stiamo parlando di attività di interesse generale, con una evidente ricaduta sociale e con un impatto più che positivo verso le comunità e i territori di riferimento.

Il 5 x 1000 e il ruolo del commercialista

I CAF, i consulenti fiscali e i commercialisti rivestono un ruolo di primo piano per far sì che le scelte compiute dai contribuenti non siano vanificate da un errore o una mancanza in fase di compilazione della dichiarazione dei redditi. Grazie a queste figure, i cittadini hanno la possibilità di scoprire realtà a cui devolvere il proprio 5 x 1000 e al tempo stesso hanno la certezza di rispettare tutti gli adempimenti del caso. Vale la pena di ricordare, per altro, che gli enti che beneficiano del 5 x 1000 sono tenuti a soddisfare specifici requisiti in termini di trasparenza, come previsto dall’articolo 16 del DPCM del 23 luglio del 2020 che riguarda gli obblighi di pubblicità e di rendicontazione.

Gli obblighi a carico degli enti

Per i soggetti che beneficiano del 5 x 1000, in particolare, si applicano tre diverse tipologie di obblighi, secondo una gerarchia graduata a seconda delle caratteristiche del contributo, e cioè in base all’entità della somma ottenuta. In generale, sussiste l’obbligo di redigere e poi di conservare un rendiconto ad hoc accompagnato da una relazione illustrativa che indichi in maniera dettagliata, con la massima trasparenza e altrettanta chiarezza, la destinazione degli importi percepiti e le modalità con le quali gli stessi verranno usati. Per un bacino specifico di enti beneficiari, poi, c’è un obbligo particolare di trasmettere all’amministrazione erogatrice il rendiconto e la relazione. Per compiere una scelta di solidarietà all’insegna della consapevolezza, insomma, è opportuno donare il 5 x 1000 a organizzazioni che puntano sulla trasparenza.